Sono perseguibili per il reato di concorso in bancarotta fraudolenta quei professionisti che, consapevoli dell’intento dell’imprenditore o dell’amministratore di voler sottrarre ai creditori i beni della società in crisi, forniscono consigli o suggerimenti sulle possibili strade da percorrere o svolgono attività volte a favorire tale intento o garantire l’impunità del management.
È questo il principio ormai consolidato che si desume dalle pronunce della Corte di Cassazione e che i professionisti chiamati ad assistere società in crisi devono tenere ben presente, al fine di evitare la configurazione di una loro responsabilità per il reato di concorso in bancarotta fraudolenta.
fonte: Il Sole 24 ore